Il piccolo amico by Donna Tartt

Il piccolo amico by Donna Tartt

autore:Donna Tartt [Tartt, Donna]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858656860
Google: VbLMAgAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-02-16T23:00:00+00:00


I GUANTI ROSSI

La mattina successiva Harriet si svegliò tardi: le prudeva dappertutto, non si era lavata e aveva dormito tra lenzuola sporche di terra. L’odore sotto la casa, le casse colorate tempestate di borchie, le lunghe ombre sulla soglia illuminata: tutto questo, e altro, si era insinuato nel suo sonno, com-binandosi bizzarramente con le illustrazioni a inchiostro di china della sua edizione economica di Rikki-Tikki-Tavi: Teddy dai grandi occhi, la mangusta, persino i serpenti, lì sopra, erano raffigurati come buoni e carini.

C’era anche una povera creatura legata e scalpitante in fondo alla pagina, come un’ultima tavola in un libro di fiabe. La creaturina soffriva; aveva bisogno del suo aiuto in un modo che Harriet non sapeva intuire, ma la sua stessa presenza era come un’ammonizione, un ricordarle la sua negligenza, la sua iniquità, e lei si sentiva troppo respinta per aiutarla o anche solo girarsi a guardarla.

Non ci badare, Harriet! risuonò la voce di Edie. Lei e il predicatore erano nella sua camera da letto, in un angolo, vicino al cassettone, e stavano predisponendo un oggetto da tortura simile alla poltrona di un dentista, so-lo che dai braccioli imbottiti e dal poggiatesta spuntava una foresta di aghi.

Sembravano catturati da una sorta di amore travagliato, le sopracciglia levate, e si scambiavano occhiate devote. Edie saggiava qua e là con le dita le punte degli aghi, mentre il predicatore indietreggiava, sorridendo teneramente, le braccia conserte e le mani sotto le ascelle…

Mentre Harriet, angosciata, scivolava di nuovo nella palude dell’incubo, Hely, al piano superiore del letto a castello, si svegliò di colpo e scattò a sedere, battendo la testa contro il soffitto. Senza pensarci, mise fuori le gambe e a momenti ruzzolò in terra, perché la notte prima era così allarmato, all’idea che qualcosa si arrampicasse fino a lui, che aveva sganciato la scaletta, facendola cadere sul tappeto.

Ancora insonnolito, come se fosse caduto su un campo da gioco e tutti lo stessero guardando, si riprese; con un balzo atterrò di sotto. Era già fuori della sua cameretta buia con l’aria condizionata, e a metà corridoio si rese conto del silenzio che regnava in casa. Scese guardingo in cucina (nessuno, il vialetto deserto, le chiavi della macchina di sua madre mancavano), si riempì la scodella di cereali glassati e se la portò in salotto, dove accese il televisore. C’era un quiz show. Sorbì il latte con i cereali. Il latte era abbastanza freddo, ma egualmente le piccole sfere croccanti gli sfregavano contro il palato; erano stranamente prive di sapore, neppure dolci.

La casa silenziosa lo mise a disagio. Si ricordò di quella terribile mattina dopo la prodezza compiuta insieme a Todd al Country Club: avevano rubato una bottiglia di rum dal sedile anteriore di una Lincoln lasciata ca-sualmente aperta, bevendone circa la metà. Mentre i genitori chiacchieravano alla festa hawaiana sul bordo della piscina, mangiucchiando gli assaggini preparati per il cocktail, lui e Todd si erano impadroniti di un carrello da golf, mandandolo poi a sbattere contro un pino. Di tutto questo, però, Hely rammentava



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